Intervento sbagliato, 52enne muore
Gli hanno chiuso l'arteria sbagliata durante un intervento per asportare un rene: il paziente, un 52enne, è morto a Roma dopo 36 giorni di agonia e dopo altri 5 interventi chirurgici per tentare di rimediare all'errore. Teatro dell'incredibile vicenda è l'ospedale San Pietro-Fatebenefratelli della Capitale, dove l'uomo era stato ricoverato per una nefrectomia a causa di un tumore. I familiari hanno presentato una denuncia alla Procura.
La vittima, Virgilio Nazzari, era stata ricoverata in ospedale per asportare un rene, dove era stato trovato un tumore. L'errore dei medici, però, ha causato un processo necrotico irreversibile che ha portato alla morte dell'uomo. Dopo la denuncia dei familiari del paziente, il pm della Procura di Roma, Paola Filippi, ha disposto l'autopsia sul corpo.
Il medico legale incaricato, alla presenza del consulente dei familiari, ha accertato che la necrosi era stata provocata "dall'incredibile quanto ingiustificabile chiusura dell'arteria mesenterica superiore, assolutamente estranea ad una simile azione chirurgica che interessa esclusivamente l'arteria renale".
Avvocato famiglia: "Errore fatale"
"L'aver chiuso erroneamente l'arteria che irrora organi vitali come intestino, pancreas e stomaco, ha comportato un processo necrotico irreversibile che ha condotto alla morte assurda di un uomo di 52 anni, dopo oltre un mese di agonia". Lo affermano Francesco Lauri e Giovanna Zavota, gli avvocati della famiglia dell'uomo di 52 anni, Virgilio Nazzari. I due avvocati parlano di "un incredibile errore chirurgico".
Fonte: TG.COM