A volte siamo più preoccupati a definire chi dei due è più offeso, chi di noi è più ferito, chi più in diritto di mettere il muso per una parola storta che a capire come fare per impedire all’altro di allontanarsi, rinchiudersi in un silenzio deluso, triste, affaticato da lacrime.
Le sorti dei rapporti umani sono realmente appese ad un filo sottile, basta poco per farlo vibrare negativamente o per spezzarlo, altre volte ci si mette anni a lentamente logorarlo fino a che stremato si frantuma… un po’ come il filo della nostra vita, che tessiamo tessiamo per volere del caso o degli dei, fino a che qualcuno lo taglia e ZIP, THE END, fine del party, cala il sipario e si fa buio.
E quando cala il sipario o sta per calare, quanto bizzarri, assurdi ed inutili devono sembrare tutti i litigi e le parole bieche che qualcuno ci ha detto nel corso della vita e per cui ci siamo profondamente sentiti offesi o delusi. Quanto inutili devono sembrare le discussioni volte a definire chi dei due era più stanco, più egoista, più generoso, più laborioso… quanto tempo sprecato che avremmo potuto passare ad amarci, comprenderci, sorriderci e rendere la vita più semplice l’uno dell’altro… ma deve veramente arrivare il tramonto perché si possa realizzare l’inutilità di comportamenti permalosi ed infantili che con cadenza perenne ogni coppia vive, mettendo il filo del proprio rapporto troppo a contatto con un rasoio tagliente…? Oggi non mi capisci, domani mi offendi, dopo domani non mi capisci e mi offendi, e l’evento raro diventa quotidiano e il quotidiano errore TAGLIA, SPEZZA, ROMPE, LOGORA… e DIVIDE!