Che dire di questo romanzo e dell'autore?
Mi parve da subito, inferiore alle mie aspettative per quanto riguarda lo stile e il lessico. Eppure la trama è avvincente e conquista in un modo variegato. L'ottica è diversificata fra personaggi che, apparentemente, non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro ma che, in verità, comporranno i numerosi pezzi indispensabili per arrivare alla chiave della soluzione.
Una promessa sposa. Una confraternità più antica del tempo. Rune maledette e leggende scozzesi. Una patria in tumulto e un' Inghilterra dura e altezzosa del tardo 800. Uno scrittore patriota e omicidi sacrileghi.
Scozia 1822 — Il paese è in subbuglio, scosso da un costante desiderio di libertà dal dominio inglese. È in questo contesto che il giovane studente Jonathan, allievo del celeberrimo Sir Walter Scott, viene rinvenuto cadavere mentre conduce delle ricerche su un antico ordine scozzese nel convento di Kelso. Il caso viene però apparentemente insabbiato dall’ispettore Dellard inviato da Londra per seguire le indagini. Il che induce Scott a scavare nella vicenda investigando in proprio con l’aiuto del fido nipote Quentin.
Durante le indagini, gli avvenimenti legati al delitto si intrecciano con l’antica storia scozzese e con le vicende di Lady Mari una giovane nobildonna giunta in Scozia per conoscere il promesso sposo. Sia la fanciulla sia Quentin si imbatteranno in un’arcana scritta runica latrice di un messaggio e foriera di un destino arcano che sospingerà i due verso un pericolo mortale.
La Confraternita delle rune, il cui segreto era stato tenuto nascosto per secoli, sarà la fonte di insidie mortali e di oscuri complotti...
Un romanzo vecchio stampo che per un soffio non è squisitamente 800entesco.
L'autore: Michael Peinkofer